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venerdì 20 gennaio 2012

GIOVANI DONNE DAL FUTURO INCERTO


Buongiorno care lettrici, 

per caso leggendo la posta mi sono imbattuta nella newsletter di Elle e ho scoperto questo fantastico articolo della direttrice della rivista, Danda Santini.

Parole Sante! posso dire solo questo...mi ritrovo in ogni parola  che ha scritto, in quel malessere interiore che molte, come me, staranno provando per l'incapacità di potersi sentire stabili in un futuro incerto.
Incerto per la mancanza di contratti, incerto, per la mancanza di fiducia in quelle potenzialità a cui non viene data molta importanza. Nonostante nella maggior parte dei casi tu abbia idee brillanti e soluzioni geniali sei sempre valutata in difetto di qualcosa: l'età, l'esperienza, l'impegno, le capacità...qualsiasi cosa pur di non farti emergere e di non superare il "maestro". In fondo il mio desiderio come quello di altre ragazze è così irrealizzabile? Una famiglia, dei figli, e un lavoro che se anche non è quello che hai sempre desiderato possa almeno in parte ripagarti dei sacrifici fatti studiando per tanto tempo duramente. Beh a quanto pare...si. E lo dico davvero a malincuore.
Vi lascio quindi queste meravigliose parole sperando che diano un pò più di fiducia a tutte noi, GIOVANI DONNE DA FUTURO INCERTO.
Voi cosa ne pensate?


<<Gentile ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero, in un anno molto è cambiato per noiMartedì, 17 Gennaio 2012 16:43 | Postato da Danda SantiniGentile-ministro-del-Lavoro-e-delle-Politiche-sociali-Elsa-Fornero-in-un-anno-molto-e-cambiato-per-noi_large.jpgNel gennaio del 2011 presentavamo all’Università Bocconi il nostro progetto SorElle d’Italia: “15 proposte concrete per migliorare la vita delle donne (e quella degli uomini”. 15 idee forti, nate dalle riflessioni di sociologhe, economiste, politiche, donne manager e associazioni su
temi centrali come maternità e lavoro, partecipazione alla vita pubblicaimmagine femminile.
Da allora l’uso improprio del “corpo delle donne”, la volgarità becera, la macelleria gratuita, sembrano, per nausea, per indigestione, per rinsavimento collettivo, improvvisamente out. E questa è una gran bella notizia. Vedere sempre più donne autorevoli in ruoli chiave nel governo, alla Rai, nelle aziende e, a breve, anche nei consigli di amministrazione, è un altro segnale importante.
Quello che non è cambiato è la “vita delle donne”. Eppure il welfare di questo Paese, anziani curati, bambini accuditi, emergenze tamponate, grava sulle loro - nostre - spalle. I risultati delle nostre aziende si sostengono anche sul lavoro diligente, testardo, appassionato delle donne. Che chiedono poco, ma danno molto. Le studentesse italiane, brillanti, ben laureate, con master e corsi di specializzazione all’estero, faticano a trovare stabilità. E, benché brave e grintose, sono, e si sentono, in scacco nel costruire il loro futuro.
Certo: migliorare la vita delle donne, e con loro quella di tutti, costa. Asili nido, congedi di paternità, maternità universale, sussidi per piccoli e anziani, sgravi fiscali: le risorse sono poche, e non si può sbagliare. Tutti, in questo momento, propongono idee e soluzioni per favorire la crescita. Il percorso classico che ha accompagnato la mia generazione, corso di studi-posto fisso-mutuo-matrimonio-figli, è probabilmente superato. Occorre inventare un modello nuovo. Ma la sua competenza sul tema ci conforta. Ha avuto la responsabilità di chi insegna e perciò conosce bene il patrimonio di talento e impegno che possediamo ma che non riusciamo a mettere a frutto.
Per questo ci permettiamo di inviarle ostinatamente le nostre 15 proposte e di rivolgerle, in più rispetto a un anno fa, una richiesta accorata. Ministro, lei ha anche la delega delle Pari opportunità: concentri le sue attenzioni sulle ragazze. Le avvantaggi, perché sono svantaggiate. Le aiuti, perché sono l’architrave del futuro. Abbia un occhio di riguardo per loro, che oggi arrivano fino ai 35 anni e oltre senza essere padrone della propria vita, costrette a pesare troppo a lungo sull’aiuto dei genitori (e non solo) o a rinviare di continuo le scelte importanti - una vita indipendente, una casa, una famiglia - perché non hanno alcuna tutela. Ma la biologia è inesorabile, e arrivare tardi è un delitto per tutti.
Già una decina d’anni fa il saggista James Rifkin sosteneva che uno dei rischi maggiori per l’Europa è il declino demografico. Paesi più accorti di noi, come la Francia, hanno investito sul lavoro femminile per accrescere la popolazione e aumentare il gettito fiscale. Certo: la crisi ha toccato anche loro. Ma non ha avvilito le ragazze francesi e l’entusiasmo che hanno nell’affrontare la vita.
La nostra crescita passa per l’energia che sapremo dare alle più giovani. Non ci lamenteremo (e non l’abbiamo fatto) se dovremo lavorare più a lungo, ma non sopporteremo di vedere che questi sacrifici non serviranno alle nostre figlie. Ridia strumenti di fiducia e slancio alle ragazze italiane. Non aspettano altro, e noi con loro.
Grazie per la sua attenzione.>>
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